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Usi e costumi
Il nome Malawi deriva dalla termine ‘Maravi’, il nome di una popolazione Bantù che emigrò dal sud del Congo nel 1400 circa. Dopo aver raggiunto il Lago Malawi il gruppo si divise: metà si diresse verso la riva sud-ovest del fiume e prese il nome di Chewa mentre l’altra metà si spinse sulla riva orientale. I conflitti etnici e le continue migrazioni hanno impedito la formazione di una società Malawiana vera e propria fino all’inizio del XX° secolo.
Durante il secolo scorso iniziò a formarsi il concetto di una nazionalità Malawiana specialmente all’interno delle popolazioni nelle aree rurali che sono generalmente conservative e pacifiche.
Dal 1964 al 2010 la bandiera del Malawi era costituita da tre righe orizzontali: una nera, una rossa e una verde con un sole nascente al centro della riga nera. La riga nera rappresentava la popolazione Africana, quella rossa il sangue dei martiri che hanno lottato per la libertà africana, ed infine la banda verde rappresentava la natura sempreverde del Malawi.
Il sole che sorge rappresentava l’alba della libertà e della speranza per l’Africa. Nel 2010 la bandiera cambiò, il sole rosso venne rimosso aggiungendo al suo posto un sole bianco al centro come simbolo del progresso economico della nazione.
Parte predominante della cultura del Malawi sono i suoi balli e danze tradizionali che sono presenti nei riti d’iniziazione, matrimoni, celebrazioni e festività. Lo sport più diffuso è il calcio introdotto durante la dominazione britannica. Anche il basket sta diffondendosi e crescendo in popolarità.
I gruppi etnici indigeni del Malawi hanno una ricca tradizione nel creare oggetti di vimini e intagliare maschere e parte di queste merci sono utilizzate nelle cerimonie della tradizione. L’arte di intagliare il legno e la pittura ad olio sono molto diffusi anche nei centri urbani dove i turisti acquistano spesso i prodotti finiti.
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