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UGANDA
Lago Vittoria
Negli ultimi cinque anni le acque del lago Vittoria si sono ritirare di sei metri dalla riva e si sono ridotte in profondità di circa tre metri; lo si apprende da un’inchiesta pubblicata dal quotidiano ugandese ‘The Monitor’ in cui si evidenziano i danni all’economia delle popolazioni che vivono di pesca. In alcuni punti per le barche è impossibile avvicinarsi alla sponda e altrove le rocce, una volta sommerse, sono il nuovo scenario del lago. Di conseguenza i pesci si sono ritirati nelle acque profonde fuori dalla portata delle reti: a Ggaba dove si pescavano 20 tonnellate di pesce al giorno, la produzione è scesa tra i 500 chili e una tonnellata. Inevitabile anche l’impatto sull’occupazione, soprattutto tra i giovani che – dicono i locali – passano le giornate ciondolando in gruppi, mentre sono aumentati i piccoli furti. La mancanza di pesce ha inoltre determinato un aumento dei prezzi del 25% al chilo arrivando anche al 150% per alcune specie prelibate. “É vero, il livello dell’acqua si è abbassato, ma non ci si può fare nulla” ha detto il Commissario ugandese per la pesca, Dick Nyeko, interrogato dal quotidiano sul fenomeno, aggiungendo però che la situazione “non è sfuggita di mano” e che il livello complessivo delle esportazioni di pesce ugandese è addirittura aumentato nel 2005 passando a 142 milioni di dollari dai 101 dell’anno precedente. Secondo gli esperti la causa della riduzione del livello dell’acqua è da imputarsi per il 40% alla siccità e per il 60% alle attività delle dighe idroelettriche. Ma la situazione ormai sembra aver innescato un circolo vizioso. Nei giorni scorsi la compagnia elettrica nazionale ugandese ha annunciato una riduzione di un sesto della fornitura elettrica proveniente dalle due principali dighe, quelle di Nalubaale e Kiira, come effetto della riduzione del flusso d’acqua. Anche la compagnia privata Umeme ha annunciato un prolungamento delle ore di sospensione della fornitura dalle 7 della sera alle due della mattina, avvertendo che questo tipo di provvedimenti di emergenza potranno essere frequenti in futuro per “permettere al livello dell’acqua di risalire” e quindi essere utilizzabile, riporta il ‘The Monitor’ in un altro articolo. Secondo il quotidiano, si potrebbe arrivare ad uno schema di cicli di 6/6 cioè un’alternanza di sei ore di fornitura e altrettante di sospensione dell’elettricità. Ma il pensiero torna al destino del Lago Vittoria, e a quello del Lago Ciad che negli Anni ’60 iniziò ad avere analoghi problemi di riduzione della portata d’acqua tra il disinteresse generale ed oggi è poco più di una pozza fangosa.
[BF]
Fonte Misna
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