Advertising


Altre destinazioni

Sudafrica

Spagna

Cultura

Usi e costumi
Usi e costumi, del Malawi...
Pesce persico
"L’INCUBO DI DARWIN”, UN DOCUMENTARIO PER CAPIRE...
AFRICA 24/2/2005
‘AFRICA REMIX’: L’ARTE CONTEMPORANEA AFRICANA IN MOSTRA A LONDRA...
Musica nel Malawi
Strumenti musicali del Malawi...

Storia

Storia dalle colonizzazioni in poi
Dall'età delle conolizzazioni ai giorni nostri...
Cenni di storia sul Malawi
Storia del Malawi dagli albori della civiltà alle prime conolizzazioni...
AFRICA 16/2/2006
NON SOLO DIAMANTI, QUANDO IN AFRICA SI RUBANO ANCHE I BATTERI...

Notizie

Africa 2/3/2006
Notizie da Angola, Zambia, Mozambico e Algeria...
Notizie Africa 27/2/2006
In breve da Uganda, Burundi,Zimbabwe Etiopia ...
AFRICA 21/2/2006
GRANDI LAGHI, RIUNIONE DEI MINISTRI DEGLI ESTERI A BANGUI...


AFRICA 16/2/2006



In Africa centinaia di prodotti naturali, dalle piante ai batteri, sono stati negli anni illegalmente “sottratti” alle comunità d’origine e brevettati dalle multinazionali con notevoli profitti economici; lo ricorda un dettagliato rapporto pubblicato dall’Edmonds Institute, istituzione ambientalista statunitense, e l’Africa Center For Biosafety, con sede in Sudafrica. Tra le nazioni del continente più colpite dal fenomeno risulta il Kenya dove, per fare un esempio, un batterio recuperato dalla diga di Ruiru è stato trasformato in una medicina antidiabete che ha fatto guadagnare 379 milioni di dollari alla società farmaceutica tedesca Bayer. Altri microbi, prelevati nei laghi della Rift Valley nel 1992 da un ricercatore inglese, sono stati registrati tra i brevetti privati di un’altra multinazionale con sede in California (Genercor International), che li ha usati nell’industria tessile per la decolorazione dei jeans con un profitto di 3,4 miliardi annui; mentre altri enzimi sono stati brevettati dal colosso statunitense nella produzione dei detergenti, Procter and Gamble. Situazioni simili si sono ripetute in gran parte delle nazioni africane dal Marocco allo Zimbabwe e dall’Egitto al Sudafrica. In tutti i casi le scoperte, così fruttuose per gli industriali, non hanno avuto nessuna ricaduta economica sulle comunità d’origine. Il meccanismo si è ripetuto con i principi attivi estratti da piante africane – le cui proprietà erano ben note ai popoli locali - e usate in farmaci contro il cancro, in antinfiammatori e nei prodotti cosmetici, dopo ovviamente aver protetto la ‘scoperta’ con inviolabili brevetti internazionali. Dalle 42 pagine del dossier emerge una domanda sostanziale: fino a che punto possono essere “saccheggiate” le risorse della biodiversità africana, acquisendone addirittura la proprietà intellettuale, e per di più senza alcun ritorno per le comunità di origine?[BF]


Fonte Misna

go back



Curiosità e notizie utili

AFRICA 11/3/2006
RAPPORTO ONU, MIGLIORA LA GESTIONE POLITICA AFRICANA...
MALAWI 10/3/2006
COLERA: L’ALLUVIONE PUO' AGGRAVARE L’EPIDEMIA...
AFRICA
CAFFÉ: CROLLA LA PRODUZIONE, SERIE CONSEGUENZE PER ECONOMIA LOCALE...
UGANDA
SEMPRE MENO ACQUA NEL LAGO VITTORIA, DANNI A PESCA E TAGLI A ELETTRICITÀ...
Rituali funebri
Rituale funebre per la commemorazione dei defunti...
Norme di sicurezza
Norme per rendere più sicuro il viaggio in Malawi...

Altre destinazioni

Hammamet

Egitto

Geografia

Lago Malawi
Informazioni su uno dei più importanti Laghi Africani...
La regione centrale e le montagne del sud
Descrizione della regione centrale e delle montagne del sud...
Altopiani
Gli altopiani del Malawi...
Dati geografici
Il malawi in cifre...

Lapponia

 

iscriviti alla mailing list

la tua email

subscribe unsubscribe